La G.E.A., Grande Escursione Appenninica, costituisce il più lungo percorso trekking della Toscana e collega l'Umbria e le Marche alla Liguria, abbracciando l'intero appennino toscano. Faticosa e di grande soddisfazione, costeggiata di posti tappa e di ricoveri variamente gestiti e attrezzati, si svolge interamente sul percorso di crinale.
Obiettivi specifici: conoscere gli appennini
Attività: escursione sul GEA
Alloggio: rifugio
Durata: da due giorni in su
L’Anello del Rinascimento, un percorso che si svolge sulle colline che circondano Firenze, e ha idealmente al suo centro la cupola del Brunelleschi. Per conoscere il territorio che circonda la città e camminare lungo i selciati che costituivano un tempo la ragnatela delle strade che collegavano il centro urbano al resto del mondo...
Obiettivi specifici: conoscere un percorso storico
Attività: escursione intono a Firenze
Alloggio: albergo
L'Isola del Giglio è ricca di sentieri più o meno impegnativi che permettono di conoscere il territorio ancora incontaminato e selvaggio, attraverso boschi di macchia mediterranea, con fantastici panorami. Grazie ad alcuni sentieri è possibile infatti raggiungere tratti di costa, spiagge cale e scogliere di rara bellezza. Il territorio per il 90% è ancora selvaggio.
Obiettivi specifici: conoscere gli aspetti naturali dell’ambiente legandoli alle tradizionali attività sul territorio
Attività: escursione sui sentieri dell’Isola
Alloggio: albergo
Durata: da tre giorni in su
Un'antica leggenda narra che, quando Venere sorse dalle onde del mare, si ruppe il gioiello di cui la dea era adorna. Le sue gemme caddero in acqua trasformandosi nell'Elba e nelle altre isole dell' Arcipelago Toscano. Mare, spiagge, il verde della campagna, i paesini arroccati, i tesori archeologici, i boschi di castagni e altro ancora…
Obiettivi specifici: conoscere gli aspetti naturali dell’ambiente legandoli
Attività: escursione lungo la GTE
Alloggio: albergo in luogo da definire
Durata: da tre giorni in su
Creta in toscano (ma ormai il termine è di uso comune anche nel resto d'Italia) è sinonimo di argilla, quell'argilla che 2,5 milioni di anni fa era il fondo del mare pliocenico che da San Gimignano, Poggibonsi si estendeva fino al Cetona ed Orvieto.
Obiettivi: conoscere un territorio particolare
Attività: escursione sui tratti da Asciano a Saturnia
Alloggio: albergo
Durata: da tre giorni in su
Tra boschi di faggio e castagni secolari si nascondono eremi, monasteri e castelli che celano misteri antichi. L’antico caimano della vecchia farmacia da dove sarà arrivato? Il fantasma della contessa sorvola ancora di notte i boschi circostanti in cerca di nuove vittime? Tante storie e leggende sono nate in questi luoghi ancora quasi incontaminati e di un fascino senza tempo… anche la contessa ben li conosceva mai più se n’è andata
Obiettivi: conoscere caratteristiche del bosco e lo sviluppo religioso e culturale della zona
Attività: visita al monastero, all’eremo ed all’antica farmacia di Camaldoli, percorso nel bosco, escursioni
Alloggio: albergoDurata: da tre giorni in su
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La Farmacia dell’Eremo
La
storia della Spezieria di Camaldoli non è separabile da quella dell’Ospizio del
Monastero. Il più antico documento che ne riporta la fondazione sono le
costituzioni del priore Rodolfo I (1074 – 1088), nelle quali si legge che il
santo padre Romualdo dopo aver fondato “l’Eremo per ispirazione dello Spirito
Santo e su preghiera del religiosissimo vescovo aretino Teodaldo, poco tempo
dopo ordinò a Pietro, priore dell’Eremo, di costruire una chiesa nell’ospizio
di Fonte Buono – oggi il monastero di Camaldoli – edificato poco più in basso
del romitaggio”. La presenza di un’infermeria a Fonte Buono è testimoniata
dalla regola eremitica di Rodolfo II del sec. XII. In queste costituzioni si
dice che al monastero di Camaldoli vi sono “servitori con l’incarico di
prestare assistenza ai malati”, ed è il luogo dove ricevere “cure che possano
giovare alla loro guarigione”. La Spezieria annessa ai locali dell’Ospedale
viene ricostruita nel 1331, dopo l’incendio che nel 1276 la devastò.
Con “maritima maritimorum” i romani intendevano le terre costiere; nel ‘200, maritima divenne in volgare “maremma”, zona costiera paludosa. Dopo la bonifica degli anni ’40, la Maremma, è diventata Parco, un luogo speciale, un’area protetta che diventa “scuola” per conoscere zone umide, dune, macchia mediterranea e per scoprire gli alberi e le rocce, i fiori selvatici ed il vento, gli insetti e gli altri animali
Obiettivi: conoscere i principali ecosistemi delle zone umide costiere
Attività: escursione alla foce del fiume Ombrone, all’abbazia di San Rabano, a Cala di Forno
Alloggio: albergo
Durata: da tre giorni in su
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La leggenda di San Rabano
Si
narra che alcuni frati dell’abbazia venissero decapitati dai pirati e che i
loro fantasmi vagassero nella Torre e nelle Selve intorno per proteggere un
tesoro favoloso. Una notte un bracconiere, che spesso
era in quella zona, non riuscì a rientrare per via del brutto tempo, così si
rifugiò nei ruderi dell’abbazia e sapendo che forse quelle mura nascondevano un
misterioso tesoro, cominciò a vagare nella speranza di trovarlo. I
frati fantasmi si dice camminino in fila scorrendo come se fossero su una
rotaia, hanno il cappuccio sopra una testa inesistente, al suo posto c’è
solo un ombra nera, chi li incontra può morire di spavento, loro hanno il
compito di sorvegliare il tesoro. Il nostro amico bracconiere, appena mattina,
cominciò a cercare il tesoro e lo trovò: un forziere pieno d’oro, ma vide anche
il frate senza volto che era di guardia, dallo spavento gli diventarono tutti i
capelli bianchi, reso folle vagava intorno alla torre senza aver più l’uso
della parola, così lo trovarono dopo giorni di ricerche dei suoi cari.
da San Gimignano a Siena
Obiettivi specifici: conoscere storia e terre dei pellegrini
Attività: escursione da Gambassi Terme a San Gimignano a Monteriggioni a Siena
Alloggio: albergo
Durata: da due giorni in su
Un po’ di storia...
Al volgere del primo millennio, numerosi pellegrini attraversavano l'Europa per recarsi in preghiera alla tomba dell'Apostolo Pietro a Roma oppure per proseguire verso la Terra Santa, Gerusalemme. La pratica del pellegrinaggio assunse un’importanza tale che si svilupparono vere e proprie "vie della fede" costellate da luoghi di sosta, villaggi e abbazie per ospitare i pellegrini.
Tra le vie più importanti la Via Francigena ne rappresenta ancora oggi il percorso principale. Il nome "Francigena" sta proprio a indicare la via o le vie che "dalla Terra dei Franchi" consentivano ai pellegrini d'oltralpe di giungere a Roma.
L'ingresso in Italia presso i valichi alpini portava i pellegrini lungo le strade consolari e sull'Appia in particolare, per giungere a Roma in preghiera, ma in seguito alla diffusione del "diario di Sigerico" cominciarono a ripercorrerne le tappe.
L'abate Sigerico, infatti, nominato vescovo di Canterbury nel 990 da Papa Giovanni XV,
nel suo diario racconta delle 80 località da lui attraversate da Canterbury
fino a Roma, per ricevere
l'investitura, con tale dettaglio e precisione che divenne un riferimento per
molti pellegrini che, all'epoca in cui la stampa non era ancora stata inventata
si passavano la conoscenza del percorso col passaparola.
La Via
Francigena divenne così un percorso privilegiato e successivamente un
canale di comunicazione determinante per la realizzazione dell’unità culturale
dell’Europa medievale.
La Via Francigena si trasformò progressivamente in un percorso commerciale per
le spezie, le sete e altre mercanzie provenienti dall'Oriente verso i mercati
nord europei passando per l'Italia. Con lo svilupparsi dei commerci e
l'individuazione di percorsi alternativi nei secoli successivi la Via perse la
sua unicità e cambiò il nome in via Romea, che meglio ne
caratterizzava la destinazione verso il soglio di Pietro nella città
eterna.
Dal 1994 la Via Francigena è stata dichiarata "Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa".
Un viaggio che procede dai pascoli valdostani ai campi arati del Piemonte, dalle acque del Po alle colline dell'Emilia passando dalle salite della Toscana alle discese senesi e ai laghi laziali fino a Roma.
Il tratto Italiano della Via Francigena, ovvero quello che va da dal Gran San Bernardo a Roma è lungo all'incirca 945 km.