...da Frasassi alla Cupola del Brunelleschi
Il “cuore” dell’Italia tra Marche, Umbria e Toscana… terra di Papi, Santi, Cavalieri di ventura, poeti… terre dove vagabondare dalle viscere della terra (Frasassi) sino ad arrivare alla Cupola del Brunelleschi… terre da vivere attraverso la storia, il paesaggio e gli scritti di chi le ha descritte “ … si mirabilmente”.
Obiettivi specifici: conoscere un territorio particolare
Attività: escursioni visite varie
Alloggio: albergo
Durata: da tre giorni in su
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Divina Commedia, Inferno, Canto XXIV
...Da questa parte cadde giù dal cielo;
e la terra, che pria di qua si sporse,
per paura di lui fé del mar velo e venne a l’emisperio nostro; e forse per
fuggir lui lasciò qui loco vòto quella ch’appar di qua, e sù ricorse».
Luogo è là giù da Belzebù remoto
tanto quanto la tomba si distende,
che non per vista, ma per suono è noto d’un ruscelletto che quivi
discende
per la buca d’un sasso, ch’elli ha roso,
col corso ch’elli avvolge, e poco pende.
Lo duca e io per quel cammino ascoso
intrammo a ritornar nel chiaro mondo;
e sanza cura aver d’alcun riposo, salimmo sù, el primo e io
secondo, tanto ch’i’ vidi de le cose belle che porta ’l ciel, per un pertugio tondo.
…”amarcord” di felliniana memoria
La Piada. Non si può dire di conoscere Rimini senza aver assaggiato “il cibo nazionale dei romagnoli” ( G. Pascoli) Frai i tanti, citiamo “Nud e crud” (vicino al Ponte di Tiberio); da provare la piada ai sardoncini, e quella con salame di chianina e pecorino, magari precedute da un piatto di passatelli in brodo. Ottima scelta di birre artigianali. Mangiare lupini passeggiando lungo il molo. I lupini li trovate in uno dei “baracchini” all’intersezione tra la spiaggia ed il porto, aperti ad ogni ora, estate ed inverno. Prendetene un sacchetto abbondante e dirigetevi verso la punta del molo, respirando a pieni polmoni l’aria salmastra ed osservando le barche da pesca o da diporto risalire il canale.
Obiettivi specifici: conoscere le meraviglie della città
Attività: escursioni in città, visita a Musei e Monumenti
Alloggio: albergo
Durata: da tre giorni in su
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Amarcord
Amarcord in dialetto romagnolo (il dialetto di Fellini) vuol dire
"mi ricordo", e il regista ricorda gli anni della sua infanzia, gli
anni Trenta, al suo paese.
Passano dunque i miti, i valori, il quotidiano di quel tempo: le parate
fasciste, la scuola (con l'insegnante prosperosa che stuzzica i primi
pensieri), la ragazza "che va con tutti", la prostituta sentimentale,
la visita dell'emiro dalle cento mogli, lo zio perdigiorno che si fa mantenere,
la Mille Miglia, i sogni ad occhi aperti, il papà antifascista che si fa
riempire d'olio di ricino, il paese intero che in mare, sotto la luna, attende
il passaggio del transatlantico Rex.
Fellini nel '76 era ancora in grado di incantare praticamente con niente,
confezionando appunto il "niente" con colori, fantasia e sensazioni.
Si giova dei soliti collaboratori.
I Montefeltro hanno avuto un ruolo decisivo nella storia delle terre marchigiane già nel 1100. I reggenti Montefeltro di questo territorio sono stati Antonio, Guidantonio, Federico, Guidobaldo ...
Obiettivi specifici: conoscere Urbino e dintorni nei suoi aspetti storici, letterari, naturalistici
Attività: visita ad Urbino, Pennabilli, Pesaro
Alloggio: albergo a Pesaro oppure ostello a Pennabilli
Durata: da tre giorni in su
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Federico e il suo naso…
Unendo
la capacità di uomo d'arme all'abilità diplomatica, Federico riuscì ad
allargare i propri domini e ad entrare a pieno titolo nello scacchiere politico
fra principali signorie italiane. In particolare sfruttò le tradizionali
rivalità fra i potenti della Romagna e delle Marche. Nel 1441 Federico strappò
ai Malatesta la rocca di San Leo, in seguito occupò anche Fossombrone e Fano.
Quiando Oddantonio II, suo fratellastro, morì assassinato in una congiura, Federico
gli successe come signore di Urbino. La
sua fama di condottiero lo rese molto ambito presso le truppe di vari stati
italiani: infatti, fu al servizio degli Sforza, del papa, degli Aragonesi di
Napoli, dei fiorentini. Nel 1450 entrò al servizio di papa Pio II. Durante una
battaglia Federico fu colpito al viso e sfregiato al punto da perdere l'occhio
destro. Infatti nei numerosi ritratti che commissionò si fece ritrarre sempre
di profilo. Inoltre si dice che si sia
fatto tagliare una sezione del proprio naso, esageratamente prospiciente,
perché gli restringeva il campo visivo.
Obiettivi specifici: conoscere la regione nei suoi aspetti storici, letterari, naturalistici Attività: visita a Fabriano, Recanati, Grotte di Frasassi...
Alloggio: albergo a Pesaro oppure ostello a Pennabilli
Durata: da tre giorni in su
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La carta
Una delle prime descrizioni in lingua italiana sull'abilità dei Cinesi di fabbricare la carta è fornita da Marco Polo in un passo del suo Milione. Egli accenna alla materia con cui viene fabbricata la carta valori riferendosi alla particolare qualità di fibra vegetale impiegata in quei tempi: paglia di tè o di riso, canna di bambù e stracci di canapa. Si narra che gli imperatori Cinesi abbiano mantenuto, per lungo tempo, gelosamente segrete queste tecniche di lavorazione, le quali solo nel VII secolo si diffondono, prima in Corea poi in Giappone ed,infine, vengono praticate anche nell'Asia centrale a Samarcanda, dove si vuole che gli Arabi le apprendano dagli stessi Cinesi per introdurle nei paesi del Medio Oriente e dell'area mediterranea.
Nel 1115 il popolo fiorentino decise di diventare un comune. Firenze prese molta più importanza all'inizio del Medioevo accogliendo il Concilio del 1055. Nel 1210 la popolazione si divise in Guelfi e Ghibellini. Le lotte tra di essi risalgono al 1216. Di tutte le lotte tra comuni possiamo ricordare la battaglia di Montaperti, come tramandato dai famosi versi di Dante Alighieri. I Guelfi furono sconfitti e i Ghibellini presero la città di Firenze, tutto ciò dette il via a una seria di rivolte che portarono all'esilio, alla confisca dei beni e alla distruzione delle case dei Guelfi. Nel 1264 il Vicario di Manfredi propose di radere al suolo la città, ma la dura opposizione di Farinata degli Uberti salvò Firenze...
Obiettivi specifici: conoscere le meraviglie della città
Attività: escursioni in città, visita a Musei e Monumenti vari
Viaggio: pullman o treno
Alloggio: albergo
Durata: da due giorni in su
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La Porti un Bacione a Firenze
Partivo
una mattina co'i' vapore / e una bella bambina gli arrivò. / Vedendomi la fa:
Scusi signore! / Perdoni, l'è di' ffiore, sì lo so. / Lei torna a casa lieto,
ben lo vedo / ed un favore piccolo qui chiedo. / La porti un bacione a Firenze,
/ che l'è la mia città / che in cuore ho sempre qui. / La porti un bacione a
Firenze, / lavoro sol per rivederla un dì. / Son figlia d'emigrante, / per
questo son distante, / lavoro perchè un giorno a casa tornerò. / La porti un
bacione a Firenze: / se la rivedo e' glielo renderò…
Lucca... piccole strade, antiche torri, Cattedrale di San Martino, le imponenti mura alberate, le piazze luminose donano a questa antica città un’atmosfera di eleganza, esclusiva di una piccola Città Stato. Il Volto Santo e Ilaria del Carretto sono la parte artistica per eccellenza…
Pisa...Campo Dei Miracoli, la più celebrata piazza d'Italia e forse del mondo, appare in tutto il suo splendore… la Cattedrale, la Torre pendente e il Battistero più alto del Mondo, si ergono splendenti nel fulgore dei loro marmi da oltre mille anni, simboli della cristianità e della gloria antica di Pisa.
Obiettivi specifici: conoscere aspetti artistici-storici-naturalistici
Attività: visite ed escursioni
Alloggio: albergo
Durata: da due giorni in su
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La croce dei Pisani
La
Croce dei Pisani, unico e prezioso pezzo restante del tesoro di Paolo
Guinigi, signore di Lucca (1400-1430) e consorte di Ilaria Del
Carretto, è un’opera di oreficeria realizzata da Vincenzo di
Michele da Piacenza, orafo richiesto alle corti dell'Italia
settentrionale del XV° secolo. Si narra che i pisani, bisognosi di
un prestito per le loro battaglie, avessero contratto un debito con i
lucchesi dando in pegno il prezioso manufatto. Alla scadenza del
pegno i lucchesi si resero conto che il crocifisso aveva un valore
ben più elevato del prestito effettuato e misero tutti gli orologi
della città un’ora più avanti; i pisani si presentarono così in
ritardo e la croce rimase ai lucchesi.. Oggi è conservato nel Museo
della cattedrale di Lucca.
Le Terre del Rinascimento offrono varie opportunità… Cerreto Guidi, con la Fortezza Medicea, Vinci con la casa natale di Leonardo in località Anchiano...Leonardo è stato un artista e scienziato d'ingegno e talento universale del Rinascimento italiano; incarnò in pieno lo spirito universalista della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi della conoscenza. Fu pittore, scultore, architetto, ingegnere, anatomista, letterato, musicista e inventore... E poi in giro per Lucca con la piazza del mercato, il Duomo, la chiesa di San Michele…
Obiettivi specifici: conoscere aspetti artistici-storici del luogo
Attività: laboratori e visite
Alloggio: albergo
Durata: da due giorni in su
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Scherzi del Genio
Tante sono le dicerie che circolano sul personaggio di Leonardo. Ma che fosse un burlone, un uomo di spirito, sembra essere una notizia che va data per certa. È Giorgio Vasari, storico illustre, che ne dà la conferma, svelandoci un fatto curioso. Pare che Leonardo si divertisse ad impaurire gli amici che gli facevano visita, facendo saltare fuori da una scatoletta un piccolo ramarro con tanto di ali applicate e altre strane decorazioni. Come racconta Vasari nelle Vite: [Leonardo] fermò in un ramarro, trovato dal vignaruolo di Belvedere, il quale era bizzarrissimo, di scaglie di altri ramarri scorticate, ali addosso con mistura d’argenti vivi, che nel moversi quando caminava tremavano; e fattoli gli occhi, corna e barba, domesticatolo e tenendolo in una scatola, tutti gli amici a i quali lo mostrava, per paura faceva fuggire’. Quanto gli amici gradissero questo genere di scherzi e con quale moneta ripagassero Leonardo non lo sappiamo, ma che la sua fosse un’ospitalità un po’ singolare, questo, sì, lo possiamo dire.Un'antica leggenda narra che, quando Venere sorse dalle onde del mare, si ruppe il gioiello di cui la dea era adorna. Le sue gemme caddero in acqua trasformandosi nell'Elba e nelle altre isole dell' Arcipelago Toscano. Mare, spiagge, il verde della campagna, i paesini arroccati, i tesori archeologici, i boschi di castagni e altro ancora si susseguono senza soluzione di continuità. L'Elba regala questa sensazione di molte cose in una.
Obiettivi specifici: conoscere gli aspetti naturali dell’ambiente legandoli alle tradizionali attività sul territorio
Attività: escursione sulle pendici del Monte Capanne, visita alla Villa di Napoleone, visita al Parco Minerario
Alloggio: albergo in luogo da definire
Durata: da tre giorni in su
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Gli Argonauti
Nella
lontana memoria dei tempi, i piccoli ciottoli levigati della spiaggia
delle Ghiaie che ancora oggi si presentano ai nostri occhi erano
tutti di colore bianco. Apollonio Rodio racconta che gli Argonauti,
approdando all’Elba sulle tracce del vello d‘oro, si asciugarono
il sudore con i sassolini che giacevano sulla spiaggia delle Ghiaie.
Da allora, la leggenda vuole che i sassolini bianchi divennero
screziati di gocce grigio-azzurre. Il racconto, dal sapore di fiaba,
è un’evidente trasposizione popolare di brani di autori classici
(Esiodo, Sofocle, Erodoto, Strabonio e altri ancora) ma lega bene con
l’eccezionale rinvenimento, attorno agli anni Sessanta del secolo
scorso, di ruderi sotto il mare al largo delle Ghiaie che
testimonierebbero dell’esistenza di un mitico porto Argivo
sull‘Elba.
Obiettivi specifici: conoscere aspetti artistici-storici delle tre città
Attività: escursioni tra borghi e città Alloggio:albergo
Durata: da due giorni in su
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La Via Francigena
La Via Francigena è parte di un fascio di vie che conduceva alle tre principali mete religiose cristiane dell'epoca medievale: Santiago de Compostela, Roma e Gerusalemme. I primi documenti d'archivio che citano l'esistenza della Via Francigena risalgono al XIII sec. e si riferiscono a un tratto di strada nel territorio di Troia in provincia di Foggia. Il percorso di un pellegrinaggio che il vescovo Sigerico nel X sec. fece da Canterbury per giungere a Roma rappresenta una delle testimonianze più significative di questa rete di vie di comunicazione europea in epoca medioevale, ma non esaurisce le molteplici alternative che giunsero a definire una fitta ragnatela di collegamenti che il pellegrino percorreva a seconda della stagione, della situazione politica dei territori attraversati, delle credenze religiose legate alle reliquie dei santi.
Il paesaggio aperto e arioso delle Crete è il trionfo dell’essenzialità e dell’armonia. È una campagna in cui si rincorrono colline sovrastate da poderi isolati e dalle “grance” fortificate, edifici rurali di epoca medioevale adibiti alla conservazione dei prodotti agricoli e alla difesa militare. Siena, Pienza e Montalcino sono le perle degne di incorniciare questo splendido paesaggio.
Obiettivi specifici: approfondire e conoscere aspetti artistici-storici
Attività: visita a borghi e città Alloggio: albergo
Durata: da due giorni in su
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Sant’Antimo
Secondo
la tradizione leggendaria, l’Abbazia sarebbe stata innalzata per volere di
Carlo Magno, ma non esistono documenti che confermino questa notizia.
L’imperatore l’avrebbe fondata nel 781, di ritorno da Roma, lungo la Strada
Francigena: il suo esercito provato da un’epidemia di peste, avrebbe ritrovato
la salute grazie all’erba che nasce nella valle dello Starcia. Egli avrebbe
portato con sé le reliquie dei santi martiri Antimo e Sebastiano, ricevute dal
papa Adriano I, facendone dono all’Abbazia. La prima attestazione della chiesa
risale comunque a pochi decenni dopo, nell’814. Fu in origine una potente
abbazia benedettina, tanto che in epoca medievale l’abate fu uno dei maggiori
feudatari del territorio senese esercitando l’autorità su 38 chiese disseminate
in tutta la Toscana. L’Abbazia disponeva anche di circa 1000 mansi (gli antichi
poderi) disseminati nelle campagne. La massima fortuna fu raggiunta agli inizi
del XII secolo, epoca cui risale l’attuale chiesa, come si evince dalla data
del 1118 iscritta nel gradino dell’altar maggiore e sul pilastro a fascio
adiacente a sinistra
L'Umbria, autentico cuore verde d’Italia, è una regione ricca di storia, arte, spiritualità, natura, cultura e tradizione. I suoi centri storici arroccati in collina risalgono a epoche romane, etrusche e medievali. La regione è pervasa anche da un profondo sentimento religioso per aver dato i natali a San Francesco, Santa Rita, San Benedetto. Numerosi parchi naturali regionali e nazionali, aree naturalistiche protette testimoniano il rispetto della regione per l'ambiente.
Obiettivi specifici: conoscere la storia dell’Italia medievale
Attività: visita a Perugia, Assisi, Orvieto e altro
Alloggio: albergo a Perugia e dintorni
Durata: da tre giorni in su
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Francesco di Assisi
Francesco nacque ad Assisi nel 1182, nel pieno del fermento dell'età comunale. Figlio di mercante, aspirava a entrare nella cerchia della nobiltà cittadina. Di qui la partecipazione alla guerra contro Perugia e il tentativo di avviarsi verso la Puglia per partecipare alla crociata. Il suo viaggio, tuttavia, fu interrotto da una voce divina che lo invitò a ricostruire la Chiesa. E Francesco obbedì: abbandonati la famiglia e gli amici, condusse per alcuni anni una vita di penitenza e solitudine in totale povertà. Nel 1209, in seguito a nuova ispirazione, iniziò a predicare il Vangelo nelle città mentre si univano a lui i primi discepoli insieme ai quali si recò a Roma per avere dal Papa l'approvazione della sua scelta di vita. Dal 1210 al 1224 peregrinò per le strade e le piazze d'Italia e dovunque accorrevano a lui folle numerose e schiere di discepoli che egli chiamava frati, fratelli. Accolse poi la giovane Chiara che diede inizio al secondo ordine francescano, e fondò un terzo ordine per quanti desideravano vivere da penitenti, con regole adatte per i laici. Morì nella notte tra il 3 e il 4 ottobre del 1226. di Dio.
Obiettivi specifici: conoscere le meraviglie della città eterna antica e moderna
Attività: escursioni in città
Alloggio: albergo/casa per ferie
Durata: da tre giorni in su
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I leggendari Sette Re di Roma
Romolo: dopo la fondazione della città si adoperò per popolarla, offrendo asilo a quanti avessero voluto trovarvi rifugio, e procurando loro delle mogli. Romolo scomparve salendo al cielo, e divenne il dio Quirino. Numa Pompilio: fu uomo pacifico e pio, ed impartì ai Romani insegnamenti spirituali, istituendo i primi collegi sacerdotali. Tullio Ostilio: riprese le guerre conquistando Alba Longa. Le sorti della guerra furono decise da un duello tra fratelli Orazi e Curiazi, romani i primi e albani i secondi. Anco Marzio: nipote di Numa Pompilio, combatté contro i Latini estendendo fino al mare il territorio di Roma, e fondando alle foci del Tevere, Ostia. Tarquinio Prisco: fu il primo re etrusco. Portò a Roma l'influenza etrusca e greca, e fece costruire monumenti quali il Circo Massimo e il Tempio di Giove Capitolino. Servio Tullio: continuò la politica di Tarquinio Prisco. Fece costruire grandi mura intorno alla città, racchiudendo i sette colli. Tarquinio Il Superbo: figlio di Tarquinio Prisco, consolidò la sua egemonia sui popoli del Lazio, rafforzando la potenza dello Stato. Fu un re superbo e violento.
Napoli, città d'arte, si apre a forma di anfiteatro sul mare ed è delimitata dal Vesuvio, dai Monti della costa e dalle isole di Capri, di Ischia e di Procida e dal Capo Miseno. La sua storia è ormai provata; la prima colonizzazione del territorio risale al IX a.C., quasi 3000 anni fa quando "mercanti e viaggiatori anatolici ed achei si affacciarono nel golfo per dirigersi verso gli empori minerari dell'alto Tirreno" e fondarono Partenope nell'area che include l'isolotto di Megaride (l'attuale Castel dell'Ovo) e il Promontorio di Monte Echia (l'odierna Monte di Dio e Pizzofalcone). Successivamente, dopo gli eventi bellici, Partenope fu abbandonata e prese il nome di "Palepolis"(città vecchia). Nel 475 d.C. grazie agli abitanti di Cuma fu fondata Neapolis (città nuova) nella parte orientale della città originaria. Neapolis fu costruita secondo una pianta chiamata Ippodamea, detta "per strigas", una rete di strade poste in modo ortogonale che sono tuttora visibili nella città moderna.
Obiettivi specifici: conoscere i principali aspetti storico-artistici nonché di costume della città
Attività: itinerari in città
Viaggio: treno
Durata: da tre giorni in su
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O’ sole mio
Che bella cosa na jurnata 'e sole, n'aria serena doppo na tempesta! Pe' ll'aria fresca pare gia' na festa Che bella cosa na jurnata 'e sole. Ma n'atu sole cchiu' bello, oi ne'.
'O sole mio sta 'nfronte a te! 'O sole, 'o sole mio sta 'nfronte a te, sta 'nfronte a te!
Lùcene 'e llastre d''a fenesta toia; 'na lavannara canta e se ne vanta e pe' tramente torce, spanne e canta lùcene 'e llastre d'a fenesta toia.
Ma n'atu sole cchiu' bello, oi ne'. 'O sole mio sta 'nfronte a te!
Quanno fa notte e 'o sole se ne scenne, me vene quase 'na malincunia; sotto 'a fenesta toia restarria quanno fa notte e 'o sole se ne scenne.
Ma n'atu sole cchiu' bello, oi ne'. 'O sole mio sta 'nfronte a te!La forza meravigliosa dell'Etna, il mare cristallino della costa Ionica, il patrimonio storico e archeologico, il barocco delle chiese e dei palazzi, le tradizioni enogastronomiche e la musica, il calore umano e un'innata cultura dell’ospitalità...Catania e i suoi dintorni. Il fuoco, l’acqua, la luce s’incontrano, si mescolano, s’intrecciano, per donare al visitatore uno spettacolo unico. Un lembo di terra in cui la natura miscela i colori in un abbraccio che avvolge piccole baie e sentieri imbevuti dei profumi del vino moscato, in un continuo alternarsi di scogliere ed insenature che diventano campagne e poi valli, mandorli ammantati di fiori bianchissimi, boschi rossi di faggi e di betulle argentee. La provincia di Ragusa colpisce invece per le sue connotazioni di antichità e peculiarità dei luoghi.
Obiettivi specifici: conoscere le meraviglie di una civiltà antica e moderna allo stesso tempo
Attività: escursioni in città e non solo
Viaggio: aereo più pullman sul posto
Alloggio: albergo
Durata: da tre giorni in su
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Parco dell’Etna
Il
Parco dell’Etna, il primo ad essere istituito tra i Parchi
siciliani, con i suoi 59000 ettari ha il compito primario di proteggere un
ambiente naturale unico e lo straordinario paesaggio che circonda il vulcano
attivo più alto d’Europa e di promuovere lo sviluppo ecocompatibile delle
popolazioni e delle comunità locali. Con i suoi boschi, i sentieri, gli
irripetibili panorami, i prodotti tipici, i centri storici dei suoi comuni, il
Parco è in ogni stagione dell’anno un accattivante invito per i viaggiatori e
gli amanti della natura, dell’enogastronomia, degli sport all’aria aperta in
scenari irripetibili. Il Parco è un magnifico territorio della Sicilia
orientale, che si propone di valorizzare e tutelare al tempo stesso questo
ambiente davvero unico al mondo che evidenzia la forza di una natura possente,
che però sa poi essere anche molto generosa con la straripante fertilità della
sua terra, con la mitezza e la generosità della “Muntagna”. Il territorio è
stato suddiviso in quattro zone, alle quali corrispondono diversi livelli di
tutela, così come stabilito dal legislatore. Nell’area di "riserva
integrale" (zona “A”), la natura è conservata nella sua integrità,
limitando al minimo l’intervento dell’uomo; nell’area di riserva generale (zona
“B”), si coniuga la tutela con lo sviluppo delle attività economiche
tradizionali: è caratterizzata da piccoli appezzamenti agricoli ed è
contrassegnata da splendidi esempi di antiche case contadine, esempi molto
significativi di architettura rurale; nell’area di "protezione a sviluppo
controllato" (pre-Parco) costituita dalle zone "C" e
"D", che si presenta notevolmente antropizzata, si persegue uno
sviluppo economico compatibile con il rispetto del paesaggio e dell’ambiente.
Obiettivi specifici: conoscere le meraviglie di una città antica e moderna
Attività: escursioni in città e non solo
Alloggio: albergo
Durata: da tre giorni in su
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Ballarò
Il mercato di Ballarò si trova nel cuore del Centro Storico
di Palermo ed è il luogo che esprime meglio l’anima multiculturale di
Palermo. Nel medioevo era il mercato delle carni pregiate, del pesce e
delle spezie che arrivavano dal Deccan, trasportate dalle carovane che
accedevano alla città proprio da Ballarò, costruito nella zona vicina alla
moschea, sul modello dei suq arabi. Ballarò è il più antico dei quattro
mercati storici (Vucciria, Capo, Lattarini, Ballarò) e quello che ha resistito
meglio al tempo, mantenendo il carattere di un mercato popolare, di giorno
animato dalle bancarelle e la sera frequentato dai giovani universitari che si
ritrovano nelle taverne per l’aperitivo.