Il Parco più alto d'Europa comprende il territorio della Valsesia e della valle di Rima sino alla cresta del massiccio del Monte Rosa. Tra la fine del 1200 e l’inizio del 1300, è posta la discesa dei coloni walser a sud del Monte Rosa. Le loro origini sembrano risalire territorialmente al Vallese, da cui il nome “walliser”, contratto quindi in “walser”.
Obiettivi specifici: stimolare lo spirito di osservazione volto alla conoscenza e alla comprensione dell’ambiente montano
Attività: escursioni alla Cascata dell’Acquabianca, al Rifugio Pastore, alla Val d’Otro
Alloggio: albergo ad Alagna o Rifugio Pastore
Durata: da due giorni in su
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Nella terra dei Walser, un pezzo di paradiso...
Il
Parco comprende il territorio della Valsesia e della valle di Rima
sino alla cresta del massiccio del Monte Rosa. Tra la fine del 1200 e
l’inizio del 1300, è posta la discesa dei coloni walser a sud del Monte
Rosa. La Val d’Otro, dove la
storia, la natura e le case sono testimoni reali della colonizzazione Walser, è
senza dubbio uno dei luoghi più belli che io abbia visto in montagna.
Non luoghi-museo ma luoghi vissuti, ancora oggi ben vivi, in cui gli orti con
le loro coltivazioni d’eccellenza, i pastori e l’architettura Walser,
conservatasi inalterata, ripropongono il passato di cui ancora si sentono le
tracce, cristallizzato nella continuità di un’oasi, che ha saputo attraversare
il tempo. La nascita delle frazioni ad opera di coloni Walser provenienti da
Gressoney, risale ai primi anni del XIV secolo. Sei piccoli borghi:
Follu, Scarpia, Ciucche, Weng, Felljerc, e Dorf, con le fontane monolitiche, i
forni del pane, le stalle, le case walser e le cappelle, elementi di un
economia autosufficiente, che ha saputo mantenerli nel tempo e rinnovarne
l’utilizzo. Di particolare interesse la chiesa della frazione Follu,
dedicata alla Madonna della Neve, curiosi gli spartivalanghe della Scarpia che
hanno preservato le case dalle nevicate abbondanti e i campi recuperati di
Weng, che cadenzano il ritmo delle stagioni. A quote più elevate si
trovano invece i vasti pascoli per i quali la valle era nota fino dal
medioevo, con molti alpeggi: Pianmisura piccola e grande, ai limiti della
vegetazione d’alto fusto, l’alpe Dsender immerso tra larici e faggi, l’alpe
Tailli a strapiombo sulla valle, l’alpe Kultiri, l’alpe Granus, l’alpe Zube
appoggiato su un tappeto di erbe e muschi. La vetta più alta della valle è il
Corno Bianco (m. 3320), alle cui pendici si trovano due piccoli ghiacciai: il
nevaio di Puio e il ghiacciaio d’Otro.