Il nome è forse da mettere in relazione con le origini pre-celtiche del luogo. Candt (pietra) ed elu, un suffisso indicante località presso alture o acque, fanno pensare alla presenza dei Liguri. Il termine Ricetto, invece, deriva dal latino receptum (ricovero, rifugio) e indica un luogo difeso, cinto da fortificazioni.
Obiettivi specifici: conoscere gli aspetti storici
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
Nei suoi sessanta chilometri di estensione, la Valle Varaita rappresenta uno dei patrimoni più preziosi delle nostre Alpi ed è sovrastata dall'imponente gruppo del Monviso, il vero signore della zona. La valle conserva anche un grande patrimonio artistico e culturale dovuto nato dalla fusione dei tratti della cultura alpina con quelli dell'area occitana. Le borgate alpine in pietra e tetti di ardesia, come Chianale e Bellino, sono silenziose testimoni della storia di frontiera. Nelle borgate di Bellino, autentici capolavori dell’arte alpino-provenzale, il passare del tempo è scandito dalle antiche meridiane che adornano le facciate di molte costruzioni
Obiettivi specifici: conoscere ambiente montano ed etnologico
Attività: visita ai borghi
Durata: da un giorno in su
I tetti d’ardesia delle case, i giochi d’ombra e i silenzi dei vicoli, le tenue luci d’acquario di certe giornate invernali sul lago o la gloria di certi mattini estivi, lo spazio domestico e misterioso del Sacro Monte simile a un minuscolo paese di balocchi, le stradine come vene di pietra, “rughe” che scendono fino al bordo dell’acqua, i veli di bruma che evaporano intorno all’isola rendendola un fossile incantato: solo i poeti sanno cogliere l’atmosfera di Orta, dove gli stili architettonici si mescolano, dal romanico al barocco, senza note stonate. Sono queste suggestioni a fare la bellezza dell’antico rifugio longobardo.
Obiettivi specifici: conoscere e comprendere gli aspetti di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
Il Museo dello Spazzacamino è un unicum a livello nazionale e rende onore alla storia dei piccoli spazzacamini. Si trova all’interno del parco di Villa Antonia ed è il luogo in cui regna la memoria di questo mestiere antico e moderno allo stesso tempo: all’interno dell’esposizione sono raccolti oggetti e attrezzi di lavoro, abiti e immagini che raccontano le storie spesso dolorose dei vigezzini che, dopo aver abbandonato la loro valle, hanno girato il mondo per praticare questo duro mestiere.
Obiettivi specifici: conoscere e comprendere una civiltà montana
Attività: visita a borgo e musei
Durata: un giorno
La zona è nel sud della provincia di Alessandria. I rilievi che formano l'Alto Monferrato, dolcemente arrotondati in colline poco elevate, sono costituiti da terreni calcarei poco compatti e da depositi argilloso-arenacei risalenti al terziario. L'Alto Monferrato è disseminato di paesi, isolati sui dossi collinari, di castelli fortificati e numerosi sono i luoghi di culto. Le colline del Monferrato sono oggi celebri soprattutto per i loro vigneti, specializzati nella produzione di grandi vini.
Obiettivi specifici: conoscere borghi e castelli
Attività: visita a borghi e castelli… Rocca Grimalda, Carpeneto, Morsasco, Prasco, Cremolino
Durata: da un giorno in su
Neive sta a cavallo tra l’ultima Langa del Moscato e le colline del Monferrato. Nel piccolo borgo antico i palazzi color del cotto, alcuni di grazia settecentesca, con i tetti rossi, richiamano i colori delle vigne d’autunno, quando le morbide colline delle Langhe si apprestano a secernere il loro frutto più prezioso.
Obiettivi specifici: conoscere il borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
Salendo, dopo Lemie, si raggiunge Usseglio (m. 1265), ultimo comune della Valle di Viù. Adagiato in un'ampia conca verdeggiante solcata dalla Stura e circondata da imponenti rilievi montuosi. Usseglio, anticamente chiamato Uscelli, viene citato in documenti medievali come Uxeillo o Uxellis, termine di origine celtica, nel significato di monte alto. Un'altra ipotesi identifica Usseglio con Ocelum, località indicata dagli storici romani come località di confine con la Gallia Cisalpina. Testimonianza della presenza romana sono i diversi reperti rinvenuti nella zona e la collocazione in posizione strategica dell'agglomerato lungo strada che, attraverso i passi alpini dell'Autaret e dell'Arnas, consentiva di raggiungere le Gallia. Nel secolo XII questo territorio fece parte dei domini del vescovo di Torino, che nel 1168 lo concesse in enfiteusi all'abbazia di San Giacomo di Stura. Nel 1266 il feudo passò ai Visconti di Baratonia. La storia di Usseglio seguì le sorti della Castellania di Lanzo e vide l'alternarsi della giurisdizione di una serie di famiglie quali i Provana, gli Arcour e i Gastaldo.
Obiettivi specifici: conoscere e comprendere gli aspetti di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
Circondato da fortificazioni militari, questo borgo un tempo florido sull’antica strada del Sempione, conserva angoli e scorci suggestivi e l’inaspettato vigore di un Medioevo sulle cui strade è bello camminare. Il grande poeta Mario Luzi parlava dello “stillare del tempo nel mistero dei paesi”, un’immagine che ben si adatta a Vogogna. Qui ogni cosa, dalle “beole” dei tetti agli acciottolati che ancora accompagnano i nostri passi, dal grigio della pietra al verde dei monti, richiama fulgori passati, profondità di favola, come la rocca che sembra nata da nuda roccia. Le antiche ombre evocate, che scendono giù nel pozzo della storia fino ai Celti, ricompongono oggi il quadro di un paese che vuole vivere nel futuro e nel castello ha allestito un centro multimediale di portata nazionale.
Obiettivi specifici: conoscere e comprendere gli aspetti di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
Il centro storico di Monforte conserva il caratteristico impianto medievale: la conformazione del rilievo su cui si erge l’abitato ha determinato la disposizione planimetrica a forma di ventaglio; le strade che salgono seguono le linee di massima pendenza e sono incrociate da vie parallele disposte secondo l’andamento delle curve di livello. Una passeggiata nelle sue viuzze medioevali che salgono ripide, una sosta nei suoi locali di ristoro o nei suoi alberghi, dimostrano come questo Comune, già noto nella seconda metà del Novecento per la sua gastronomia, abbia valorizzato il suo centro storico con molta attenzione al restauro e al recupero funzionale dei suoi edifici. Il territorio del Comune di Monforte d’Alba presenta delle peculiarità legate alla natura ed al territorio che ne hanno determinato l’inserimento a giugno 2014 nei siti italiani “Patrimonio dell’Umanità” dell’UNESCO tra “I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”.
Obiettivi specifici: conoscere e comprendere gli aspetti di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
Davanti al municipio di questo piccolo comune dell’Alta Valle Po sventola la bandiera occitana: segno di una lingua e di una tradizione che non si vogliono perdere, soprattutto in tempi di omologazione culturale come i nostri. Nuto Revelli ha definito la montagna “il mondo dei vinti”. E ci vuole solo la testardaggine, la fierezza, la capacità di sognare dei pochi che sono rimasti a viverci, per invertire la rotta, resistere allo spopolamento e trovare validi motivi di esistenza senza dover aspettare i villeggianti estivi. La comunità di Ostana si è già messa in cammino sulle sue montagne amate: ha risistemato la fitta rete di strade che collegavano le varie borgate, messo i cartelli segnaletici nei punti più caratteristici, recuperato le tradizioni occitane e, soprattutto, è tornata ad amare la sua terra. Così, ogni elemento di degrado è bandito. La cura nel recupero delle antiche abitazioni in pietra e legno, con i tetti in losa, ha fatto diventare il paese sparso un modello di architettura alpina, grazie anche all’architetto che ha concepito questo laboratorio en plein air. Tutti vedono nelle ristrutturazioni e nelle nuove edificazioni come si possa rispettare l’anima della montagna. Ci vorrà tempo per chiudere le ferite, ma a Oustano si è cominciato.
Obiettivi specifici: conoscere e comprendere gli aspetti di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
In un angolo nascosto e poco conosciuto del Piemonte, la Val Grue, al confine con la Liguria, si trova questo piccolo borgo di origine medievale e dalla forte impronta ligure. Cuore del paese è la rinascimentale Piazza Doria, occupata al centro da quattro grandi ippocastani piantati nel 1853, che le donano un’aria francese.
Obiettivi specifici: conoscere e comprendere gli aspetti di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
È un paese antico e importante, Garessio, per la sua storia, per gli scrittori che l’hanno frequentato (Gozzano, Calvino, Guareschi), per gli artisti che l’hanno amato (Richard West, Golia, Giugiaro padre e figlio), per tutte le vicende che hanno lambito le sponde del Tanaro, il fiume cui sovrintende la divinità celtica che forse gli ha dato nome, Taranis. Il nome del borgo, invece, viene dalle querce in mezzo alle quali è sorto; infatti, c’è qualcosa di nodoso e selvatico nella vecchia Garessio, che dai raffinati negozi del centro si spinge fino alle spopolate frazioni di montagna dove resiste qualche pastore, tra il profumo dei formaggi d’alpeggio. Ci sono i mattoni, il cotto, la tonalità prevalente del rosso, che danno calore al Borgo Maggiore, alle sue case e alle sue chiese, quasi a difenderlo dalle scorribande del vento che viene dal mare e che qui chiamano affettuosamente “marino”. Ma è un vento che si fa sentire, scompiglia i capelli. La compostezza piemontese s’incrocia con il carattere ligure – siamo al confine tra le due regioni – e ne nasce un interessante ibrido, così che Garessio è vicina al mare ma è un paese di montagna. Il vecchio Bricco, che avrebbe bisogno di un grande restauro, Porta Jhape, i ‘cannavugli’, la torre Clocharium sono nomi antichi, ricchi di memoria. Parte da qui il riscatto di Garessio.
Obiettivi specifici: conoscere e comprendere gli aspetti di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
Il paese a prima vista sembra sfilacciato, poco compatto nella sua struttura urbanistica d’impronta medievale (ancora chiaramente visibile) a causa degli interventi edilizi che hanno alterato le fisionomie originarie. D’altra parte, questo è un paese di campagna, di chiara vocazione agricola, che non ha mai agito in funzione di una sua valorizzazione turistica, se non negli ultimi tempi. È successo infatti che l’amministrazione, grazie alla spinta che veniva al paese dall’essere la patria di uno dei più grandi pittori italiani tra Otto e Novecento, Pellizza da Volpedo, abbia deciso di giocare questa carta per recuperare le memorie legate al paesaggio, all’arte, alla storia. È parso allora utile – a fronte di un progetto di restauro già efficacemente avviato – inserire nei Borghi più belli un luogo dal fascino rurale, magari poco appariscente, ma testimone di un’epoca – l’Ottocento – poco rappresentata nelle nostre tipologie “classiche” di bellezza, che sono perlopiù di matrice medievale, oppure rinascimentale o barocca.
Obiettivi specifici: conoscere e comprendere gli aspetti di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno