Scriveva uno scrittore del '600, a proposito del Garda: "Giardini deliciosi, pieni di cedri, limoni ed aranzi, che tutto l'anno verdeggianti e fioriti, rendono in mezzo di lauri e mirti, in una mirabil temperie d'aria con soavissimo odore, amenissima vista". La "temperie d'aria" è quella del clima gardesano regolato dalla cospicua massa d'acqua del maggior lago italiano, che permette lo sviluppo di una vegetazione mediterranea: il cipresso si diffuse soprattutto in epoca veneziana, la vite antichissima, l'ulivo forse etrusco (ma furono gli austriaci a farne una, allora, importante attività economica), gli agrumi erano curati dai francescani già in età veneta (ma gli agrumeti oggi son o in larga parte abbandonati).
Obiettivi specifici: conoscere antichi borghi
Attività: itinerario Sirmione, Salò, Tremosine, Limone sul Garda, Canale di Tenno
Durata: da un giorno in su
Il borgo sorge su un'altura, prospiciente un piccolo lago a forma di cuore. L'attuale castello di Castellaro risale al 1100-1200 e deve la sua origine agli Scaligeri, anche se poi, per la sua posizione strategica, fu coinvolto presto nelle controversie tra Verona e Mantova, finendo in possesso, di volta in volta, dei Visconti, dei Gonzaga e della Serenissima Repubblica di Venezia. Eretto a nord del piccolo lago, il castello era composto da mura merlate e da dieci torri, Dell'antico castello rimangono, ancora pressoché intatte, la cinta muraria, quattro torri, alcuni tratti del camminamento di ronda e due case rustiche medievali.
Obiettivi specifici: conoscere la storia di un borgo
Attività: visita al borgo e alla Riserva Naturale
Durata: un giorno
Nella pianura tra Lombardia ed Emilia a cavallo del Po, al tempo del Rinascimento, si diffuse una costellazione di piccole capitali contraddistinte da un magnifico patrimonio di scenografie urbane, di palazzi e di chiese, che ancora oggi affascina il visitatore che lo ammira in tutta la sua bellezza. Queste piccole capitali, che durante il Rinascimento italiano hanno caratterizzato d'arte e di cultura luoghi e territori a poca distanza dalla città di Reggio, sono Sabbioneta, Gualtieri, Guastalla, Carpi…
Obiettivi specifici: conoscere antichi borghi e le terre di Don Camillo e Peppone
Attività: visita a Sabbioneta, Carpi, Guastalla, Gualtieri
Durata: un giorno
La storia e l’economia della Val Seriana sono strettamente legate alla cultura, all’ arte e vita contadina che, ancora prima di quella commerciale ed industriale, era alla base della quotidianità di ogni famiglia e si conserva oggi in diverse realtà museali e culturali lungo tutta la Valle. Luoghi di approfondimento e conoscenza sono i musei etnografici che attraverso le loro raccolte narrano ai visitatori storie di vita quotidiana, di lavori umili e faticosi ma anche tradizioni preziose che altrimenti rischierebbero di andare perse.
Obiettivi specifici: conoscere antichi borghi e antichi mestieri
Attività: itinerario lungo la valle
Durata: un giorno
Il centro abitato della frazione di Arcumeggia ha origini che risalgono ad epoche precedenti il Medioevo, e conserva i caratteri di architettura rurale tipici della zona: stretti vicoli selciati attraversano un abitato compatto, disposto secondo la direzione delle curve di livello e orientato in modo da utilizzare a pieno l'esposizione solare. Il paese, molto popolato fino ai primi decenni del Novecento, conobbe il progressivo abbandono negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, quando l'industrializzazione e diversi stili di vita indussero le famiglie a trasferirsi altrove. Dal 1956 fu avviata nel paese un'esperienza innovativa, con l'obiettivo di combattere l'abbandono dei territori montani. Il paese fu trasformato in una “galleria d'arte a cielo aperto”.
Obiettivi specifici: conoscere la storia di un borgo
Attività: visita al centro storico
Durata: un giorno
Le Tre Città Murate e Castellate… al centro della pianura padana, a pochi chilometri a sud-est di Milano e vicino alla città di Cremona, ci si trova improvvisamente lontano da ogni congestione di traffico. Immersi in una campagna verdeggiante percorsa da fiumi, da canali e da numerosi altri corsi d’acqua minori. In questo paesaggio si trovano tre piccole città murate dalle antiche storie gloriose. Sono borghi nati per sorvegliare i passaggi sui fiumi della bassa Valle Padana: Crema Città Murata sul fiume Serio, Pizzighettone Città Murata a cavallo dell’Adda e Soncino Città Murata alta sul fiume Oglio.
Obiettivi specifici: conoscere antichi borghi
Attività: visita a Crema, Pizzighettone, Soncino
Durata: un giorno
La frazione di Castello è posta in splendida posizione panoramica sul lago di Lugano. Piccolo borgo di antiche origini medioevali, conserva la struttura tipica delle cittadine a carattere difensivo di quel tempo. La conformazione è circolare, con case attaccate le une alle altre, a formare vicoli e stradine molto suggestive; l'incuria dell'uomo ed i guasti del tempo non hanno fatto troppi danni ed il paese è ben conservato con numerosi stucchi ed affreschi, fontane in pietra e fregi di varie epoche.
Obiettivi specifici: conoscere la storia di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
Considerata la capitale dell’Alto Mantovano, Castiglione delle Stiviere è famosa non solo per le chiese e i monumenti ma anche per i suoi “luoghi aloisiani”. Nella Basilica di San Luigi sono custodite le reliquie di San Luigi Gonzaga (1568-1591) mentre presso il Collegio delle Vergini (‘600) è ospitato il Museo aloisiano. Castiglione delle Stiviere Di notevole importanza storica anche il Museo della Croce Rossa, la cui idea nacque proprio a Castiglione nel 1859 grazie allo svizzero Henry Dunant. Di grande interesse la collezione di lettighe, carrozze “sanitarie” e ferri chirurgici dell’epoca.
Obiettivi specifici: conoscere la storia di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
La visita seguirà il tempo scandito dall’affascinante Orologio Astronomico Fanzago, ripercorrerà le orme di grandi artisti che qui hanno lasciato il logo genio e ci accompagnerà alla scoperta di importanti palazzi e ville testimoni di curiose ed emozionanti storie. Qui hanno soggiornato personaggi illustri, come Giuseppe Verdi, che spesso frequentava il moderno salotto della Contessa Maffei, dove si racconta abbia musicato l’Attila, durante serene e tranquille le vacanze estive sull’altopiano. Passeggiando per le vie di Clusone, troviamo tantissime testimonianze del passaggio di grandi artisti.
Obiettivi specifici: conoscere la storia di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
La perla verde dell’Oltrepò Pavese...Zavattarello è un piccolo borgo medievale dell'Oltrepò Pavese nell' Alta Val Tidone dominato dal Castello Dal Verme, immerso in una natura incontaminata, in cui regnano pace e serenità. Qui il tempo pare una categoria diversa dal resto del mondo: tradizione e modernità si mescolano, convivono e si fondono in un equilibrio armonioso. Zavattarello è in grado di regalare, a chi vive qui e a chi è solo di passaggio, il ricordo permanente di uno stile di vita legato ai ritmi di una volta ma aperto al futuro.
Obiettivi specifici: conoscere la storia di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
Fra i grandi laghi prealpini, il Lago d'Iseo spicca per la bellezza dei paesaggi e il fascino della propria antica storia. Posizionato a cavallo fra le provincie di Bergamo e Brescia, annovera lungo le proprie coste borghi e località altamente suggestive e dalla spiccata identità.
Obiettivi specifici: conoscere antichi borghi
Attività: itinerario Sarnico, Lovere, Pisogne, Sulzano, Montisola, Iseo
Durata: da un giorno
in su
Il nome del Paese potrebbe trovare la sua origine nel nome personale "Berenzius". Altri ritengono di legare tale nome a quello degli "Insubri", tra le prime “genti varesotte”, che dovrebbero il loro nome al termine generale gallico "n-so-Bri" qualificante genti che abitano sui fiumi o laghi; in particolare quel "Bri" (briae) starebbe ad indicare i ponti di palafitte sulle quali questa gente viveva.
Obiettivi specifici: conoscere la storia di un borgo
Attività: visita al centro storico, al Parco di Campo dei Fiori
Durata: un giorno
Cornello dei Tasso, in Valle Brembana, uno dei borghi più belli d'Italia, una delle località bergamasche dove meglio si è conservata la struttura urbanistica ed architettonica medioevale. Un tempo era al centro dei commerci che si svolgevano con la Valtellina lungo la Via Mercatorum, la più antica strada della Valle Brembana, ed era sede di un importante mercato. Sul finire del Cinquecento la sua fortuna cominciò a declinare in seguito alla costruzione, nel 1592, della nuova strada, la Priula. che correva sul fondovalle, alquanto discosta dal Cornello. Il secolare isolamento ha favorito la conservazione dell’originario tessuto urbanistico che è caratterizzato dalla sovrapposizione di quattro diversi piani edificativi.
Obiettivi specifici: conoscere la storia di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
Sentire il legno, il ferro, la pietra. La dolcezza delle cime. E vedere i binari morti su cui si ferma oggi la forza della montagna. Gromo è un villaggio nell’alta Valle Seriana che fu presidio di ricche miniere di ferro, poi sede di libero Comune e quindi luogo di smistamento verso i mercati europei di armi bianche, forgiate dai magli mossi dal suo torrente. L’acqua è stata la sua ricchezza e la sua rovina. Ne ha plasmato le forme nelle ere preistoriche, ha portato energia e guadagno alle sue botteghe, e cancellato con una inondazione tutte le sue fucine, un giorno di novembre del 1666, scardinando la sua economia. Da precoce borgo industriale, Gromo torna a essere un alpestre villaggio rurale.
Obiettivi specifici: conoscere la storia di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
Nella luce estiva come nelle leggere foschie invernali, il luogo emana un fascino strano. Nostra Signora dei Miracoli, prelevata da un’edicola in riva al Mincio e messa a protezione di un santuario che sta all’intersezione di terra, acqua e cielo, ancora oggi dispiega il suo mantello sul piazzale di Grazie, dove i “madonnari” ne disegnano l’effigie sull’asfalto con gessetti colorati. Grazie è il regno dell’effimero: basta un acquazzone per cancellare le pitture dal sagrato della chiesa, come basta il passare del tempo per restituire al nulla la tela gessata o l’imbottitura di bambagia che rivestono le sculture ex voto di quello straordinario teatro della devozione popolare che è il santuario mariano. E non sono finite le sorprese, in questo paesaggio struggente, umido e nordico. Si scende nei prati degradanti verso il Mincio, si sale su una barca e si naviga lenti il fiume e i suoi canali, tra canneti e ninfee, ammirando specie rare di uccelli, circondati in estate da esotici fiori di loto.
Obiettivi specifici: conoscere la storia di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
Il senso originario del nome Buennum è “torrente delle miniere”. Dice Padre Espedito: “In questo borgo ci sono pietre che parlano e raccontano quello che ci sta intorno, ci sono persino il canto dell’acqua e il canto del silenzio che portano a tutta questa ricchezza, a questa memoria”. La memoria è l’acqua che muove le ruote idrauliche, le quali muovono i magli che plasmano il ferro. Così è sempre stato a Bienno: acqua, pietra, ferro. Siderurgia della mente: forza e compattezza che si leggono nell’impianto urbanistico rimasto inalterato nel tempo, con stretti vicoli e corti acciottolate che si insinuano tra le possenti mura in pietra degli edifici medievali.
Obiettivi specifici: conoscere la storia di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
Dimore settecentesche fra cui la celebre villa Carlotta, parchi e giardini rigogliosi: Tremezzo sul lago di Como è una compenetrazione fantastica di verde, acqua e pietra. Sono quattro i piccoli borghi interessanti disseminati sul territorio comunale, di cui uno sul lago (Bolvedro) e gli altri tre in collina (Rogaro, Volesio e Balogno), tutti abbastanza ben conservati con l’acciottolato originario e le facciate in ordine. I palazzi, le ville, le filande, certi scorci e tagli di luce, l’odore del lago: nell’aria c’è qualcosa che ti fa capire di essere approdato a un nord dolce, mediterraneo, dove il clima fa crescere l’ulivo, la vite e i limoni sui terrazzamenti. Nel Settecento, con l’arrivo dei ricchi personaggi della borghesia europea, si diffondono i parchi “all’italiana”, collezioni di piante esotiche fatte arrivare da ogni capo del mondo. Ai tradizionali ulivi e limoni, si affiancano palme e azalee, ortensie e camelie provenienti da terre lontane.
Obiettivi specifici: conoscere la storia di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
Come i patrizi veneziani villeggiavano sul Brenta, così le nobili famiglie milanesi trascorrevano le estati lungo il Naviglio, nelle ville settecentesche che costituiscono il grande patrimonio di Cassinetta di Lugagnano. Nel borgo c’è l’attracco del battello che porta i turisti a navigare lungo il Naviglio Grande, in un tratto ricco di scorci naturalistici e atmosfere romantiche. Nello scenario del Parco del Ticino, cintura verde intorno alla città di Milano, l’agricoltura e l’acqua sono gli elementi da tutelare, adottando come fa questo Comune – primo in Italia – un piano regolatore a crescita zero, che non prevede espansioni dell’insediamento urbano ma punta a mantenere il più possibile intatto il proprio territorio agricolo. Non più cemento e nuove costruzioni: ora si può solo restaurare le ville patrizie e le vecchie cascine, e andare in bicicletta nel Parco dei Navigli.
Obiettivi specifici: conoscere la storia di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
C’è solo una piazza e nient’altro: una piazza amata da grandi registi come Cesare Zavattini, Mario Soldati, Bernardo Bertolucci, che ne hanno colto la suggestione scenica. Una piazza «gonzaghesca, simmetrica, teatrale» che riassume in sé l’immaginario padano, ed è cinema e teatro che si fa carne: non solo per il profumo di stracotto dei vicini ristoranti, ma perché termina nella via del Peccato, oltre la quale l’argine maestro del Po nasconde alla vista l’amore in mezzo ai boschi di salici della golena. E perché qui scorre il fiume, che ha un suo porticciolo e un casotto dove i vecchi barcaioli si ritrovano a far merenda e a discutere, e per questo è chiamato “Montecitorio”. Nelle ovattate nebbie invernali, questa piazza sembra un miraggio sorto nella palude del Po e nei suoi terremare, dal sogno di un principe Gonzaga che qui ha creato la sua piccola contea. Nell’ipnotica calma della pianura, i pioppeti in file regolari annunciano il fiume, vicinissimo all’argine che incornicia il paese e la golena.
Obiettivi specifici: conoscere la storia di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
“Mi andrebbe, di novembre, essere un picchio dei boschi”, scriveva il poeta W. C. Williams. Basta uscire dal paese, che è immerso nel verde, per abbracciare la bellezza selvaggia dei boschi di roverella e castagno che racchiudono come una perla, tra la flora spontanea e rara, la fragola selvatica. Qui bisogna venire in primavera, quando il bosco è tutto una fioritura di primule, narcisi e pervinche. Ma anche i campi coltivati a frumento regalano colori: dentro il giallo solare delle spighe si apre l’azzurro dei fiordalisi. Pieno di sole, di brezze e di bufere primaverili, questo luogo di antiche pietre rimesso a nuovo incita a una bellezza possibile, conciliabile con le esigenze della modernità. Nelle osterie un bicchiere di vino; in casa, il fuoco scoppiettante nel camino; fuori, il ritrovato silenzio della campagna; il cuculo e il picchio nei boschi.
Obiettivi specifici: conoscere la storia di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno
Guido Piovene, seguendo un itinerario che dalle rive del lago d’Iseo lo ha condotto lungo la Val Camonica, ha colto l’ambivalenza che ha sempre caratterizzato la vita di Lovere, oscillante tra il suo incantevole lago e un artigianato siderurgico che si è sviluppato senza fratture per secoli, anzi accentuando, per contrasto, l’antico amore per l’arte e la cultura che già aveva colpito Lady Mary Wortley Montagu nel Settecento. Lovere, “silente e fervente entro la cerchia dei suoi monti arcigni e stupendi”, scrive Piovene, ha cercato – per quanto ha potuto – di non compromettere questo delicato equilibrio tra la bellezza del paesaggio, che ha richiamato nel tempo artisti e viaggiatori, e la realtà industriale e produttiva. Consapevole, sin dai tempi antichi, che non si vive di sola materia, Lovere si è aperta all’arte ospitando sul suo territorio realtà insospettabili in un centro di dimensioni ridotte: un’imponente basilica quattrocentesca resa preziosa da grandi artisti lombardi, un’antica parrocchiale, una mirabile quadreria come la pinacoteca Tadini, una concentrazione di capolavori è sempre a disposizione (di loveresi o viaggiatori) per sognare.
Obiettivi specifici: conoscere la storia di un borgo
Attività: visita al borgo
Durata: un giorno