Il 19 ottobre Primo Levi arriva a Torino. Sono trascorsi quasi nove mesi da quando è stato liberato ad Auschwitz, mesi trascorsi attraverso l’Europa distrutta dalla guerra scatenata dalla Germania hitleriana. Racconterà tutto questo viaggio solo nel 1963 in un libro, il suo secondo, intitolato La tregua. Al termine di quel racconto scrive: “La casa era in piedi, tutti i famigliari vivi, nessuno mi aspettava”. Finalmente potrà dormire in un vero letto e tra lenzuola pulite. Ma non ci riesce. Come spiega ai giornalisti che lo intervistano parecchi anni dopo – viene intervistato per la prima volta solo nel 1961, quattordici anni dopo la prima edizione di Se questo è un uomo – il materasso è troppo morbido e finisce per stendersi per terra per riuscire ad addormentarsi…
Obiettivi specifici: conoscere Primo Levi
Attività: escursioni su itinerari letterari
Durata: da un giorno in su
I percorsi fenogliani sono itinerari letterari dedicati a Beppe Fenoglio. Un modo per conoscere e rivivere i luoghi e le atmosfere descritte dallo scrittore nelle sue opere. Gli itinerari sono di diversa difficoltà, da quelli più impegnativi, sulle colline delle Langhe a quelli disposto nel concertico dei paesi. Un invito ad un lettore-viaggiatore, che non si fermi alle pagine dei libri di Pavese, ma che intenda entrare nel vivo dei suoi luoghi, respirare le sue emozioni, farsi raccontare dai profondi legami evocativi tracciati tra penna e paesaggio. Un trekking naturalistico nella Valle del Belbo, vista attraverso gli occhi e le suggestioni di Cesare Pavese, uno dei grandi scrittori del ‘900 italiano.
Obiettivi specifici: conoscere territori descritti nei libri degli scrittori
Attività: escursioni su itinerari letterari
Durata: da un giorno in su
II Museo Civico della Stampa, ospitato nel Palazzo secentesco delle Orfane, ex convento dei Carmelitani Scalzi, conserva la più completa raccolta pubblica di macchine e attrezzature per la stampa esistente in Italia. L’esemplare più antico è un torchio tipografico del XVII secolo utilizzato dalla Regio Università di Torino, nel percorso sono esposti anche le macchine utilizzate da don Giovanni Bosco nella prima scuola professionale per tipografi fondata a Torino nel 1862 e la grande pianocilindrica che nel 1848 ha stampato il primo numero de “La Gazzetta del Popolo”. La tradizione della stampa monregalese è molto antica, risale infatti al 1472 quando a Mondovì fu pubblicato il primo libro stampato in Piemonte con i caratteri mobili, il “Confessionale” del domenicano Sant’Antonino Vescovo di Firenze.
Obiettivi specifici: conoscere il processo di stampa
Attività: visita al museo
Durata: n giorno
Gianni Rodari, pedagogo e giornalista, è considerato il maggiore favolista del Novecento. Nacque a Omegna (VB) il 23 ottobre 1920 e dopo la morte del padre nel 1929, si trasferì a Gavirate (VA). Ottenuto il diploma magistrale e lasciata l'università, insegnò per qualche tempo in alcune scuole elementari della zona di Varese. Nel 1944 si iscrisse al Pci, divenne funzionario del partito e ricevette l'incarico di dirigere il settimanale comunista “L'Ordine Nuovo”. Scoprì così la propria vocazione giornalistica e lavorò in seguito anche per altre testate, tutte di sinistra… “L'Unità”, “Vie nuove”, “Pioniere”, “Avanguardia”, “Paese sera”. Negli anni '50 cominciò a dedicarsi alla scrittura per l'infanzia. Compose filastrocche, poesie, favole e romanzi; tra le sue opere più famose: “Il romanzo di Cipollino”, “Gelsomino nel paese dei bugiardi”, “La torta in cielo”, “C'era due volte il barone Lamberto” e “Filastrocche in cielo e in terra”. Nel 1970 ricevette il premio Andersen, il massimo riconoscimento nell'ambito della letteratura per l'infanzia, che lo fece conoscere in tutto il mondo. Morì il 14 aprile 1980 a Roma, la città in cui viveva dal 1950.
Obiettivi specifici: conoscere l’opera di Rodari
Attività: visita al Parco Rodari
Durata: un giorno